Albero di seconda grandezza con apparato radicale fittonante molto robusto e quindi assai adatto ai suoli costieri, in realtà molto più adatto del più comune Pino domestico (erroneamente chiamato “marittimo”) che mal si adatta invece a suoli compatti o sabbiosi rivieraschi. Si tratta di una specie termofila che resite molto bene alla siccità. Si trova spontaneo in molte coste del Mediterraneo, dalla Siria e Libano alla Spagna ma anche lungo le coste slave.
Il legno, con alburno chiaro e durame bruno-rossastro è resistente, durevole ed è stato usato per costruzioni navali, palafitte, pali da miniera ecc. La corteccia è ricca di tannini usati in conceria.
Nelle coste orientali del Mediterraneo viene coltivato ancora oggi per la produzione di una resina commestibile impiegata nella conservazione alimentare. In Grecia, viene utilizzata per la produzione del “retsina” o vino resinato. La resina del pino aveva inoltre molti altri usi quali ad esempio la produzione di pece per il calafataggio e della trementina. Il legname inoltre era utilizzato per la carpenteria navale. Oggi il Pino d’Aleppo ha per lo più valore ornamentale e paesaggistico poiché conferisce un aspetto tipicamente mediterraneo alle coste.
Vive 150-200 anni.
Pino d'Aleppo
Pinus Halepensis; Pino d’Aleppo